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Si va alla ricerca dello spazio perduto tra gioie, palpiti e visioni di paura.
Bella mostra di Girolamo Dalla Guardia al Circolo Dipendenti della Cassa di Risparmio In Via Rosa.
Dipinti ad olio, disegni ed acquerelli compongono una rassegna percorsa, in ogni sua espressione, dal vigore cromatico e dalla forza di un segno che sembrano essere gli elementi più caratteristici del fare artistico di questo Interessante artista vicentino.
Il gesto palpitante, la pennellata forte e sicura, tonalità a volte accese altre Incupite si impadroniscono delle grandi superfici sulle quali si sviluppa un lungo, ininterrotto racconto di gioie e paure, di rivolte e prostrazioni.
C'è in Dalla Guarda - scrisse il prof. Magagnato – “un piacere istintuale che nasce dall'amore per la materia viva”, una innata propensione verso un fare pittorico sempre in tensione che ricorda in qualche modo i momenti più Intensi della pittura “fauve” ma che non dimentica nemmeno però le disperanti esperienze dell'espressionismo tedesco.
Ancora, negli olii e nei disegni su carta in particolare, si sprigiona una carica comunicativa che cattura lo sguardo e stupisce per quelle cupe ombrosità, quei fermenti visionari oscillanti tra incubi latenti e gioiosi tentativi di fuga dall'inquietudine e dai turbamenti.
Più delicati si fanno invece gli acquerelli, calmo rifugio, sicuro luogo di quiete. Nei piccoli lavori su carta sembra rigenerarsi e trovare appagamento la profonda sensibilità di Dalla Guarda: colori e segni si sciolgono lievi e delicati sfuggendo al riferimento realistico, sfumandosi nelle dolci luminosità dì una visione finalmente felice dell'esistenza.

"L' Arena", 5 marzo 1988, Giorgio Trevisan
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