Poesie
Il mio corpo è vivo nel bosco

Nella stanza guardo il mio corpo allo specchio
e vedo l'immagine di mio padre.
Il volto ovale, gli occhi azzurri, le labbra
carnose, il petto ed il ventre bianchi,
gli arti non più forti come un tempo ma
ancora
vigorosi, ed il caro genitale; sono mio padre.
Ero molto giovane quando l'ho visto, nudo, ed
aveva la mia stessa età, questa.
E sono stanco come lui lo era allora, anzi
di più.
Morirò domani, fra un mese, fra cinque o
dieci anni
o fra cento.
Morirò comunque, sempre domani.
Devo far presto, non perdere più tempo, devo
fare!
Fare! Vedere! Amare! Per vìvere!
Intensamente vivere!
Oppure ho già fatto, visto, amato, vissuto e
capito,
e potrei anche accettare di perdermi nel
bosco,
che è
avvolto da una fitta nebbia, e cercarlo?
E dopo averlo trovato, seguirlo senza alcun
timore,
e guardare la sua e la mia immagine riflesse nello stagno,
in un limbico riposo; là dove un tempo infilzavo i
ramarri con i bastoni accuminati, e uccidevo i rospi e
le bisce nei caldi pomeriggi d'estate, e dove intorno
crescono da sempre i cespugli di stroppe gialle e di
sambuco?


3 gennaio 1988

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